Rocca di Cento
Piazzale della Rocca – 44042 Cento (Fe)
Tel. 051/6843390 – 334
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La Rocca di Cento è attualmente chiusa.
Corso Guercino sfocia a meridione in un’ampia piazza dominata dalla mole solitaria della Rocca, monumentale fortezza caratterizzata dalla massiccia geometria delle torri angolari e dalla solida imponenza del torrione d’ingresso e del mastio centrale. I coronamenti merlati, i beccatelli, le feritoie e le bocche da fuoco denunciano la natura militare della costruzione, oggi purtroppo orfana dei ponti levatoi e del fossato.
Questa imponente struttura difensiva sorse nel 1378, per volontà del vescovo di Bologna Bernardo di Bonnevalle, quale freno alle ambizioni di autonomia dei centesi. Fu ricostruita e ristrutturata nei secoli per rispondere ai più moderni canoni dell’architettura militare e per reggere i ripetuti assalti di truppe nemiche.
La fondazione trecentesca è legata ai nomi dei più celebri architetti bolognesi dell’epoca, Lorenzo di Bagnomarino e Antonio di Vincenzo (autori di importanti monumenti felsinei quali Loggia dei Mercanti, palazzo dei Notai, la Basilica di San Petronio), ma durante il Quattrocento si rese necessaria una ricostruzione sostanziale della fortezza, su commissione del vescovo Filippo Calandrini (1465).
L’aspetto attuale del castello è frutto dell’impronta che volle dargli nel 1483 il cardinale Giuliano della Rovere, futuro Papa Giulio II, il quale fece ampliare e modificare l’ala occidentale. Commissionò anche alcune decorazioni interne di grande pregio quali affreschi con motivi a fiorami e un camino decorato a mascheroni.
Alla fine del Settecento i locali della Rocca, ormai in decadenza, vennero definitivamente destinati a carcere (funzione già sporadicamente ricoperta a partire dal XVI secolo) e nel 1807 iniziarono i lavori di adattamento, fra cui la realizzazione dell’attuale porta di accesso.
Oggi gli interni, completamente restaurati, presentano ambienti di pregio artistico o di interesse storico, come la stanza del camino, la cappella, la sala della trifora, le cannoniere, le prigioni, luoghi suggestivi che ci narrano storie di amori tragici, banditi sanguinari, apparizioni miracolose, o fughe rocambolesche.