Le opere del Guercino in terra centese
“Il Guercino è un pittore intimamente probo, virilmente sano, senza rozzezze; le sue opere si distinguono anzi per gentile grazia morale, per tranquilla e libera grandiosità, e per un che di particolare che consente, all’occhio appena esercitato, di riconoscerle al primo sguardo. La levità, la purezza e la perfezione del suo pennello sono stupefacenti. Per i panneggi usa colori particolarmente belli, con mezze tinte bruno-rossicce, assai ben armonizzanti con l’azzurro che pure predilige.”
“Il Guercino amava la sua città secondo il costume degli italiani, che coltivano in sommo grado questo patriottismo di campanile: bel sentimento, dal quale è nata tutta una serie di preziose istituzioni, in particolare un visibilio di santi locali. Sotto la direzione di quel maestro sorse qui un’accademia di pittura. Egli ha lasciato parecchi quadri che formano ancora, e a buon diritto, la gioia dei suoi concittadini. A Cento il nome del Guercino è sacro, sulla bocca dei piccoli come dei grandi.”
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (Cento, 17 ottobre 1786)